Aiutiamo Nicole
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Aiutiamo Nicole
Le auto sfrecciano veloci sulla statale noncuranti di ciò che potrebbero incontrare sulla loro corsa. Non c'è tempo per pensare o fermarsi ad osservare quel fagottino che arranca sul ciglio trafficato e che cerca di evitare le ruote che lo sfiorano mortalmente. Ogni tanto l'esserino si ferma per prendere fiato guardando smarrito i fari delle auto: un grido d'aiuto che nessuno ascolta. La piccola cosa si trascina ormai allo stremo delle forze. E' stanco, ferito, smarrito e disperato. Solo, ai margini di uno stradone rombante, nell'aria spostata dalle vetture, in balia di qualcosa che è più grande di lui. Si siede nell'erba secca, vicino al guard rail: la lingua penzoloni, il pelo annodato, intriso di sangue e foglie secche. Occhi indifferenti accennano uno sguardo e proseguono la corsa: non c'è tempo per un cagnolino che agonizza sull'asfalto. Prima o poi la morte avrà pietà e si occuperà di lui. Ma il destino ha in serbo qualcosa di diverso per il piccolo fagottino dimenticato come un sacchetto di immondizia: un'auto rallenta e accosta a pochi metri da lui. L'uomo si avvicina e si china sopra la bestiola. Prende mano al cellulare e compone un numero. Minuti che sembrano ore, poi il piccolo esserino viene caricato in auto e portato al canile più vicino. Ma il suo stato di salute appare immediatamente grave: la bestiola ha subito un investimento, è malconcia, indebolita e respira a fatica. Viene dirottato immediatamente alla clinica veterinaria per le prime cure. Si scopre così che il cagnolino è una signorina. Una yorky coperta di piaghe,con gli occhi inzaccherati dal pelo così annodato da averle coperto in modo quasi completo la vista. La schiena risulta essere spezzata da poco, probabilmente un'auto, una delle tante che non si ferma certo per evitare un cane sulla strada. Le condizioni sono gravi, ma si tenta lo stesso un piccolo miracolo. Viene ripulita dalla massa di pelo ingarbugliato che lascia intravedere una spiacevole sorpresa. Una grossa piaga sull'anca destra, profonda e grande come un mandarino. Inoltre la vescica è compromessa: per urinare ha bisogno dello svuotamento manuale. I veterinari non mollano, tentano l'impossibile e per 10 giorni la piccola è curata nella clinica in cui è arrivata. In canile un cane in quelle condizioni ha poche speranze di farcela. Animali con simili lesioni hanno bisogno di cure costanti, di una famiglia che stia sempre accanto a loro. Hanno bisogno di un amore un po' speciale che pochi umani si sentono in grado di offrire. Ora Nicole è al sicuro: la sua salute è fragile, ma anche noi non vogliamo mollare e pretendiamo che almeno lei possa avere ancora un futuro meno crudo e spaventoso del suo passato.
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